La cantautrice ha annunciato il nuovo album “Native Invader” e un tour mondiale che la vedrà protagonista di un concerto al Teatro degli Arcimboldi di Milano.
Non avevamo più sue notizie musicali dal 2014, quando la rossa cantautrice statunitense aveva dato alle stampe “Unrepentant Geraldines”, lavoro che finalmente riusciva a riportare l’equilibrio fra un passato importante e più recenti prove spesso troppo autoreferenziali e debordanti. Ora, dopo tre anni di silenzio discografico, Tori Amos ha annunciato per il mese di settembre l’uscita di “Native Invader” e relativo tour mondiale a supporto dell’album che la porterà in concerto il 17 settembre al Teatro degli Arcimboldi di Milano.
Il ritorno della “Dea”.
“L’ispirazione per le canzoni contenute in "Native Invader" mi è giunta direttamente dalle Muse per aiutarmi a fronteggiare in maniera diversa le sfide e i conflitti della vita. L’album parla della Natura e di come, grazie alla sua capacità di ripresa, guarisce da sola. C’è inoltre un quesito comune a tutti i testi dell’album: qual è la nostra parte nella distruzione della nostra terra, di noi stessi e delle nostre relazioni ?".
Considerata sin dal suo esordio negli anni ’90 una dei massimi esponenti del rock al femminile (per il suo séguito è The Goddess, la Dea), per "Native Invader", Tori Amos ha tratto spunto – come spesso nella sua carriera ha fatto – da una propria visione personale della vita e della libertà arrivando ad allargare il discorso a comprendere la Natura e quanto essa possa influire sulle nostre esistenze.
Nella vita può esserci lo shock di inaspettati incendi, alluvioni, terremoti o qualsiasi altro cataclisma – sia dentro e fuori dalle nostre menti. Ho voluto esaminare dal punto di vita sonoro e visivo come la Natura crea con forze opposte, rigenerandosi in continuazione attraverso i suoi cicli di morte e rinascita. Di volta in volta è in grado di rinnovarsi, possiamo farlo anche noi per noi stessi?”.
Non di sola musica…
Grandissima innovatrice in diversi ambiti, non nuova ad operazioni che superano il mero panorama musicale e che la portano a ridefinire continuamente i propri orizzonti creativi (ha trasformato le sue canzoni in romanzi a fumetti e nel corso della sua carriera ha prodotto video rivoluzionari ai limiti della video art), Tori Amos ha recentemente pubblicato il brano "Flicker" per l’acclamatissimo documentario di Netflix "Audrie and Daisy", che affronta il problema degli stupri nelle scuole superiori, tema non nuovo e particolarmente sentito dall’artista: nota infatti per i suoi impegni umanitari, Tori ha co-fondato RAINN (Rape, Abuse, and Incest National Network), la più grande organizzazione anti-stupro degli Stati Uniti.